Tre canzoni shoegaze che dovresti conoscere

Tre canzoni shoegaze che dovresti conoscere

Probabilmente vi sarete accorti che, quando ci si trova di fronte a consigli musicali in ambito shoegaze, il rischio è quello di trovarsi di fronte, da una parte, ai soliti nomi noti (My Bloody Valentine, Catherine Wheel, Slowdive) e, dall’altra, a melting pot – anche notevoli – in cui lo shoegaze sembra essere, però, la componente di minoranza. Tertium non datur. Ecco perché ho pensato di dedicare un format in cui raccontare brani non particolarmente conosciuti che, a mio parere, meriterebbero di far parte delle vostre playlist.

Stella Luna - "A Bridge To Nowhere"

Purtroppo gli Stella Luna hanno pubblicato un solo EP, intitolato Stargazer, nel 2002, per poi sparire nel nulla, obbligandoci quindi a una parcellizzazione del piacere derivato dall’ascolto di questa gemma nascosta. Con la melodia scura e sognante di "A Bridge To Nowhere" posta, non a caso, come epilogo dell’EP, è sempre la prima volta. A ogni riproduzione sembra annunciare qualcosa di contingente e caduco: una profezia incomprensibile, un abisso onirico di cui non riesco a cogliere i confini. Poi però vedo i superstiti della notte in fuga decantati in quel canto flessuoso, li vedo chiusi in un abbraccio che sprigiona gioia provvisoria e bellissima, mentre chiarori freddi trapassano la finestra, accarezzandone i volti assonnati. Si cercano, si scoprono, si annichiliscono l’uno dentro l’altra, sempre più voraci di un amore che non è mai ornamento. E che li accompagnerà fino alla fine.

«Take my hand, here we are…»

Molly - "Sun Sun Sun"

Quando ho ascoltato per la prima volta "Sun Sun Sun" di Molly ero di ritorno verso casa dopo una visita fisioterapica; proprio come oggi, il mio corpo s’era messo in testa di tormentarmi. Il sole stava già tramontando in un amplesso di colori pastello, ma lo sentivo ancora sulla pelle, nelle retina, nell’umore. «Sono senza parole. Ascoltala». Così avevo collegato in fretta e furia le cuffie al cellulare, lasciandomi sopraffare, sin dalle prime note, da una luce inebriante, la luce della vita che si dispiegava dentro e fuori da me, la luce del sole che volevo sentire ancora impresso sulla pelle, una luce che ritrovo ogni volta che ascolto questo brano. Sun sun sun è una canzone magica, che rifugge i toni drammatici in favore di una connotazione atmosferica che attinge allo shoegaze più trasognato. Se volete introdurre qualcuno a questo universo musicale, lasciate perdere i tartufismi da espertoni e partite da qui.

93MillionMilesFromTheSun - "Watch Her Fall"

I più noise-oriented non dovrebbero lasciarsi sfuggire quel capolavoro di "Fall Into Nothing" di 93MillionMilesFromTheSun, in cui Nick Mainline, Jase Burns, Richard Myers e John Welby hanno riversato una precisa e originalissima weltanschauung musicale, che da una parte richiama i grandi classici dello shoegaze e, dall’altra, volge lo sguardo a sperimentazioni e contaminazioni che ne arricchiscono il sound design. Tra texture abrasive, stratificazioni spesse e riverberi applicati a tutti gli strumenti, dalle Jazzmaster alla batteria, sarà impossibile scrollarsi di dosso la viscerale bellezza di "Watch Her Fall".