Shoegaze Summer
Una playlist estiva che ondeggia tra shoegaze classica in odore di Ride e My Bloody Valentine, innovative tentazioni folkgaze e il nuovo singolo dreampop degli Still Corners.

Non c’è bisogno di ostentare e dimenarsi per scaldare i nostri cuori assopiti da un’estate torrida. Basta una playlist dal temperamento malinconico e introspettivo, che profuma di salsedine, velleità poetiche e polaroid.
Buon ascolto!
Swear, Leaving Soon
Nella loro ultima fatica, “After the Sun”, i genovesi Swear hanno tirato fuori dal cappello “Leaving Soon”, un pezzone shoegaze che sembra uscito dagli ‘90: mulinelli chitarristici, fuzz e delay da manuale, melodia killer, postura che guarda a Ride e My Bloody Valentine.
Un brano in grado di codificare, anche nel 2025, l’estetica di un genere.
Drifters Grove, I Used To Love October
La shoegaze, lo sappiamo, è un genere che si presta alle contaminazioni, ma mai avremmo pensato di accostarla al folk in maniera così sfrontata. Nella sua “I Used To Love October”, Drifters Grove abbraccia un’estetica musicale audace e in controtendenza rispetto alla sempre più onnipresente heavygaze, disegnando un mosaico delicato carico di mestizia e sentimentalismo. È un terreno sdrucciolevole ma il cantautore statunitense sa quello che fa: armonica, riverberi, blues ancheggiante e un irresistibile muro di suono sul finale fanno di “I Used To Love October” una delle sorprese più stimolanti di quest’estate shoegaze.
Still Corners, Summer Nights
L’ultimo singolo di Tessa Murray e Greg Hughes mette egregiamente in luce la visione musicale, mai sopita, degli Still Corners; “Summer Nights” è un brano etero e vaporoso, in cui sia i sintetizzatori che la vocalità della cantante vengono modulati con gusto sopraffino, ondeggiando tra pulsazioni elettroniche, lasciti malinconici e quel “June” che diviene onomatopea e metafora.
Da ascoltare in una notte stellata in riva al mare.