Reverb on Repeat, Ж​и​т​ь

Жить dei russi Reverb on Repeat piacerà parecchio agli amanti dell’heavygaze, della blackgaze e di tutte quelle zone grigie tra l’estaticità shoegaze e l'intensità del metal.

Reverb on Repeat, Ж​и​т​ь

Жить in russo significa “vivere”. Ed è da qui che bisogna partire per comprendere appieno un EP che è invero un esercizio catartico di rara purezza; in Жить, primo lavoro compiuto dei Reverb on Repeat dopo svariate demo, l'intento è penetrare il mistero dell'esistenza, sempre in bilico tra l'incomprensibile inanità della morte, le vestigia del passato e un mai sopito desiderio di futuro e speranza.

La band affida il proprio dolore a un preciso sound blackgaze, tra riverberi, delay e flanger, sempre in bilico tra shoegaze, post punk e metal. L'intento è quello di costruire piccole sinfonie che, soprattutto nella prima parte del lavoro, riescono a centrare il punto: Мемантин racconta la depressione con voce monocorde e toccante delicatezza, scandagliandola attraverso una filigrana di nevrosi e uno sguardo, nonostante tutto, aperto al futuro e alla speranza, mentre Розовые сны vanta un intenso finale strumentale. Non fa altrettanto bene Башни, che avrebbe goduto di qualche spostamento di dinamica.

L'epilogo è affidato alla penetrante Нерест, che piacerà parecchio agli amanti dell’heavygaze, della blackgaze e di tutte quelle zone grigie tra l’estaticità shoegaze e l'intensità del metal. Perfetta sintesi d'intenti di questo EP.