Ethereal Wave
La playlist di questa settimana si muove in territorio Ethereal Wave, un dreampop etereo dalla filigrana inquieta, contaminato da shoegaze, post punk, synthpop e dreampop.

La playlist di questa settimana, pur scevra di un esplicito manifesto contenutistico, lambisce il territorio dell’Ethereal Wave, tra dream pop e propaggini più oscure e malinconiche, che pescano da shoegaze, post punk e synthpop. Buon ascolto!
Resplandor, Downfall
Luminosa come una giornata di giugno, "Downfall" degli olandesi Resplandor cattura l’attenzione con linee vocali magnetiche, fraseggi ovattati, chitarre scintillanti, tessiture levigate e un mélange di effettistica e dettagli sonori che richiamano l’universo di Cocteau Twins e Slowdive. Non a caso, in cabina di produzione troviamo Robin Guthrie, cofondatore dei Cocteau Twins, mentre il mastering è affidato a Simon Scott degli Slowidive.
Tè caldo, coperta di pile, “Downfall” di Resplandor e l’inverno sarà più soave che mai.
Seasurfer, Too Wild
Con “Too Wild” i tedeschi Seasurfer confezionano un gioiello di coldwave, corrente post punk nata in Europa negli anni 70 e 80, caratterizzata da dense coltri di sintetizzatori e atmosfere cupe e minimaliste. Ma siamo molto vicini a ciò che gli stessi Seasurfer definiscono electrogaze. Tra trame sonore granulose, una vocalità delicata e sognante rubata allo shoegaze e un’andatura incalzante dettata da batteria e synth, quel che è certo è che “Too Wild” gioca a un livello così profondo che sembra quasi voler penetrare il mistero delle cose.
Ed è bello imbattersi in brano così autentici, al di là del genere di appartenenza.
Leave The Planet, Sirius B
Impasto sonoro trasognato, voci filtrate al vocoder, aneliti sottili e synth spaziali, Sirius B dei londinesi Leave The Planet è l’incarnazione sonora dell’ethereal wave, un dreampop etereo dalla filigrana inquieta, contaminato di intrecci elettronici - qui vissuto nella sua proiezione più pura.
Niente di meglio per congedarci e darvi appuntamento alla prossima elegia shoegaze.