Cos'è il nugaze in tre canzoni

Cos'è il nu-gaze? Si è soliti parlare di Nu-Gaze (New Wave of Shoegaze) per indicare la prosperosa fase di rinascita dello shoegaze avvenuta negli anni 2000 e in modo particolare dopo il 2010.

Cos'è il nugaze in tre canzoni

Si è soliti parlare di Nu-Gaze (New Wave of Shoegaze) per indicare la prosperosa fase di rinascita dello shoegaze avvenuta negli anni 2000 e in modo particolare dopo il 2010. Tale corrente è estremamente eterogenea, in quanto mette insieme gruppi dalle influenze dreampop e/o elettroniche, gruppi dediti a sonorità più cupe, viscerali e pesanti e quelli più inclini a interessanti ibridazioni con l’indie e il jangle pop. 
Andiamo quindi a scoprire tre brani perfetti per approcciarsi a questa corrente musicale e rimpinguare le playlist.

DIIV - "Blankenship"

Come dare una visione organica a un mood che è post-punk, shoegaze, jangle e grunge al contempo. I DIIV di Zachary Cole ci riescono e lo fanno senza mai perdere in modernità, iniettando ogni canzone del loro album più recente, “Deceiver”, con inquietudine narcotica, condensazione di una felicità soffocata. 
DIIV è forse il gruppo nugaze più conosciuto e rappresenta un ottimo punto di partenza per approcciarsi a questo genere, consigliato sia a chi ama le atmosfere rarefatte, sia a chi è cresciuto a pane e grunge.

Deserta - "Hide"

Nel 2020, il losangelino Matthew Doty ha dato vita a uno dei progetti shoegaze più interessanti degli ultimi anni, Deserta. Entrambi i dischi in attivo, tra sintetizzatori in grado di disegnare paesaggi, voci riverberate, spiluccamenti ambient e dream pop, canzoni che hanno l’andamento irreale e lisergico del sogno e uno spleen vellutato e carezzevole, puntano a  climax di incontaminata bellezza, dove tutto sembra essere avvolto da un candore adamantino. Un incanto ancestrale guidato da sonorità rarefatte e tessiture diafane.

Air Formation - "God Let Me Down"

Lo diciamo? Lo diciamo. I britannici Air Formation possono essere, a ben vedere, inquadrati come i pioneri della nugaze. Il primo lavoro, “Ends in Light”, risale al 2002, mentre “Daylight Storms” (2007) è a tutti gli effetti una pietra miliare del genere, non a caso amatissima dai fan della band e non solo. Dopo una pausa di otto anni, gli Air Formation tornano sulle scene nel 2018, dando alle stampe un album praticamente perfetto, “Near Miss”, registrato in soli due giorni e prodotto da Pat Collier (Ocean Colour Scene, Adorable, The House Of Love).
Gli Air Formation hanno la capacità di piastrellare ogni canzone di una malinconia dolce ed estatica, in cui shoegaze, space-rock e dream-pop si danno appuntamento tra riverberi densi, overdrive, distorsioni umorali e melodie umbratili e nostalgiche, cosa particolarmente evidente nella splendida “God Let Me Down”. Un sound design scolpito a regola d’arte, in cui i suoni si rincorrono, si acciuffano, si accarezzano, si lasciano andare per poi ritrovarsi sempre.