Ascetismo Gaze

La playlist di questa settimana ondeggia tra l'heavygaze dei Nothing, la psichedelia vellutata dei Wooden Shjips e le melodie scintillanti e rumorose di Go With Strangers

Ascetismo Gaze

Quanto più si accresce la propria vita arricchendola tanto più si soffre. L'unica via di uscita alla nostra goffa e asfissiante materialità non può che essere l'ascesi. Da praticare rigorosamente con un muro di chitarre in sottofondo.

Nothing, Say Less

All’uscita di "The Great Dismal", nell’ottobre del 2020, Domenic Palermo aveva scritto: «tutto si è allineato in modo cosmico per tirarmi fuori questo, covid e quarantena inclusi. È stato come un parto indotto». D’altra parte i Nothing non hanno mai avuto problemi nell’abbracciare la sofferenza con approccio apertamente schopenhauerianoExistence hurts existence»). In “Say Less” la band di Philly continua a raccontare la contraddittorietà del sentirsi vivere, con una melodia abrasiva e decadente che incamera, con invidiabile naturalezza, rigurgiti industrial e nu metal. La struttura del pezzo può sembrare un po’ lambiccata ma funziona proprio in virtù della sua stravaganza. Il drum pattern e le chitarre urlanti e stridenti concorrono a rendere “Say less” un vero e proprio gioiello heavygaze.

Wooden Shjips, Everybody Knows

Sempre in bilico tra Tame Impala e Spacemen 3, in “Everybody Knows” i Wooden Shjips si allontanano, pur parzialmente, dal consueto seminato sonoro per accogliere influenze indie e jangle e una scrittura esistenzialista e nostalgica. L’estasi lisergica rimane però il perno dell’esplorazione sonora della band di Philly, tra chitarre liquide e spaziose che sembrano volteggiare creando semicerchi nell’aria, cantilene fuzz e un droning tenue. 
“Everybody Knows” è nostalgia fievole, mollezze psichedeliche, chimera dorata. Un bel viaggio di 5 minuti e 19 secondi. O forse più.

Go With Strangers, Shelter

“Finding Ikigai” è il titolo dell’EP di Go With Strangers, progetto fondato da Eugene San. L’Ikigai (生き甲斐?) è un metodo giapponese per trovare uno scopo nella propria vita, ciò che rende la vita degna di essere vissuta. Sepolti dal caos della quotidianità, è bello ogni tanto ricordare a chi e cosa apparteniamo davvero. “Further”, che apre il succitato EP e che sarà presente anche nell’album “Ave, Reverie” in uscita a marzo, lo esplicita chiaramente: melodie da inseguire tra vortici di suoni amalgamati, tempistiche dilatate e una glide guitar scintillante e rumorosa che ricorda le sonorità gaze degli anni 90 e certi picchi heavygaze di Nothing e Whirr.
Sul finale le chitarre cercano di sfondare il muro del suono… ed è subito ascesi.