93MillionMilesFromTheSun, Buried Dreams EP

Immersione nell'ultimo EP dei 93mmfts, fautori di uno dei sound design più interessanti dell'attuale panorama shoegaze.

93MillionMilesFromTheSun, Buried Dreams EP

Anno di pubblicazione: 2023
Genere: shoegaze

Che i 93mmfts abbiano nel tempo costruito uno dei sound design più interessanti nell’attuale panorama shoegaze, è fuor di dubbio. Con l’EP “Buried Dreams” Nick Noble e compagni non fanno che confermare, ancora una volta, tale, florida capacità narrativa. “Buried Dreams”, pubblicato a inizio del mese di dicembre, si configura come un lavoro musicalmente ricco, in cui la band esplora varie facce dell’universo gaze, a partire dalla title-track, che si muove all’interno di un’architettura alternative rock da cui partono propaggini ambient ed elettroniche, fino al trionfale rigoglio di chitarre gaze-y nell’epica cornice finale.

In “Our Love Begins” si preferisce raccontare, con grande compattezza cognitiva, la tavolozza sonora dei 93mmfts più votata ad eteree astrazioni dreamy e topoi atmosferici degni degli ultimi Mogwai. Tra alchimie dream pop e sperimentazioni post-rock, dunque, “Our Love Begins” disegna, a pennellate fitte, paesaggi atmosferici fuligginosi e sensuali, raccontati attraverso la voce filtrata dal vocoder.  Niente che non si sia già sentito altrove, certo, ma nel complesso funziona assai bene.

È però nella seconda parte dell'EP che ritroviamo i 93mmfts nella loro essenza più pura. Si prosegue infatti alla volta dell’adrenalinica "Through The Blink Of An Eye”: un ipnotico giro di tre accordi che richiama alla mente nevrosi psichedeliche e si rimpingua, man mano che la canzone prosegue, di fuzz, delay, chitarre e sintetizzatori, in un sound che sembra volerci accompagnare in qualche frangente occulto e insondabile. Le sonorità di "Through The Blink Of An Eye” ricordano da vicino quelle di “Fall Into Nothing”, album che i 93mmfts hanno rilasciato nel 2015, cui noi di Dreamgazers siamo molto affezionati. 

“Hold On” rappresenta, con ogni probabilità, il punto più alto dell’EP: le sonorità, spesse e più che mai stratificate, sembrano indicarci, sin dal primo istante, che quella a cui assisteremo sarà una vera e propria esperienza sensoriale cui non possiamo - e non vogliamo! - sottrarci. La linea melodica mordace e accattivante invita a canticchiare e non si può fare a meno di notare la stentorea linea di basso che arricchisce il brano di abrasioni post-punk, andandosi a incastonare in un groviglio di splendide diffrazioni chitarristiche puramente shoegaze. Un instant classic per la band di Doncaster, qui al suo apogeo.
I 93mmfts ci danno infine modo di rilassarci con “Buried Dreams (Reprise)”, riflessiva rilettura della title-track ed epilogo perfetto di questa piccola gemma in cui la band britannica dimostra di avere ancora molto da dire. Speriamo presto anche in live.